Se l'immagine di cieli pieni di una moltitudine di motori volanti è ricorrente nell'universo fantascientifico, la realtà potrebbe presto arrivare di pari passo con la finzione. Per consegnare più prodotti, più in fretta, Amazon ha sviluppato un sistema di consegna via drone, Amazon Prime Air. In grado di trasportare fino a 2.5kg di prodotti, i droni del brand sono stati progettati per consegnare piccoli oggetti e libri, che rappresentano l'86% degli acquisti sul sito internet, secondo Jeff Bezos, il fondatore della società.
Con un range di circa quindici km ed in meno di 30 minuti, i droni di Amazon possono consegnare gli ordini ai clienti direttamente alle loro porte o finestre. Nel mentre che il gigante dell'e-commerce sta lavorando per ottimizzare la tecnologia del suo sistema, il problema principale finora è ottenere le autorizzazioni di volo per i suoi dispositivi.
Esaminato dalle autorità americane, il progetto di Amazon presenta diversi problemi di cui discutere. Lo spiegamento di un servizio di consegna via drone da un gigante dell'e-commerce come Amazon pone l'interrogativo della sicurezza aerea. Se questo sistema venisse implementato, il cielo delle più grandi città americane potrebbe ritrovarsi popolato da nuvole di piccoli droni da consegna che potrebbero disturbare la circolazione di aerei civili o militari.
Nel 2013, Amazon ha presentato una richiesta di autorizzazione alle autorità americane per poter testare i suoi dispositivi all'esterno delle sue strutture e magazzini privati. La Federal Aviation Authority (FAA) ha da poco rilasciato un'autorizzazione al gigante del web, la quale diviene la seconda compagnia, insieme alla rete televisiva CNN, ad avere droni privati. Ad ogni modo, ai dispositivi non è concesso volare di notte o sopra i 140m di altitudine, per evitare di disturbare il traffico aereo. Allo stesso modo, non se ne parla di perdere i droni di vista, devono sempre essere visualizzati dai loro piloti. Infine, ogni volo ed incidente deve essere comunicato alla FAA dalla compagnia durante il periodo di test autorizzato.
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