Indipendentemente dall'operatore, le comunicazioni telefoniche all'estero sono eccessivamente tassate e possono diventare molto care per i viaggiatori inesperti. Infatti, il roaming permette di servirsi di una rete diversa da quella utilizzata nel proprio Paese, ma questo servizio ha un prezzo. Con limiti massimi stabiliti dall'Unione Europea a partire dal 2007, le tariffe di roaming si applicano quando si cambia rete, generalmente al passaggio della frontiera tra due Paesi. Al momento, le spese di roaming per una chiamata in uscita si attestano sui 0,19€, mentre un SMS costa al mittente massimo 0,06€. Allo stesso modo, la ricezione di un messaggio vocale è ugualmente sottoposta a costi per il roaming, fino a un massimo di 0,05€ al minuto.
Più difficili da stimare per l'utente, la connessione a internet e l'utilizzo della rete sono ugualmente sottoposti a queste tasse, con costi pari a 0,20€ al megabyte. In particolar modo gli smartphone, che scaricano automaticamente aggiornamenti, email e altri dati, possono comportare spese eccessive accumulate in breve tempo. Questa tesi potrebbe essere confermata dall'Opéra di Parigi che ha dovuto sborsare 52000€ a causa dei consumi eccessivi di un sindacalista in vacanza in Spagna.
Attesa per diversi anni, l'eliminazione dei costi di roaming è stata discussa dall'UE e dallo Spazio Economico Europeo (SEE) e votata dal Parlamento europeo lo scorso 27 ottobre. Dal 15 giugno 2017, sarà proibito applicare costi per il roaming e i fornitori che continueranno a farlo dopo questa data verranno sanzionati. Prima di essere abolite del tutto, le tariffe di roaming saranno inizialmente ridotte a partire dal 30 aprile 2016. I costi saranno di 0,05€ al minuto per le chiamate di uscita, di 0,02€ per ogni SMS e di 0,05€ per ogni megabyte utilizzato. Al contrario, le chiamate in entrata non saranno più sottoposte a questa tassa.
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